Riconoscere e accogliere la complessità: accessibilità, differenziazione e risposte educative

Giovedì 21 agosto pomeriggio e venerdì 22 agosto 2025 mattina a Bellinzona

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Informazioni base

N.B.: chi desiderasse far riconoscere la partecipazione agli atelier nel quantitativo minimo di formazione continua (mezza giornata) può segnalarlo al momento dell’iscrizione. L’inserimento sarà previsto automaticamente a seguito della conferma di presenza, il giorno stesso dell’atelier; pertanto non sarà necessario inviare alcuna richiesta alle Sezioni. Per ottenere il riconoscimento è obbligatorio partecipare ad un evento per ciascuna fascia oraria (tre in tutto). Ai/alle docenti delle scuole private sarà inviato un attestato di partecipazione: si raccomanda a tal riguardo di specificare il proprio statuto nel formulario di iscrizione (funzione).



L'utilizzo del modulo si avvale del principio di trasparenza come indicato dalla Legge cantonale della protezione dei dati (LPDP).

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Iscrizione alle attività di giovedì 21 agosto

Atelier/workshop (13:30 – 14:30)

            

Rimuovi la selezione per questa fascia

Questo atelier esplorerà le potenzialità didattiche della piattaforma online map.geo.admin.ch, uno strumento interattivo che consente di visualizzare, analizzare e personalizzare dati georeferenziati della Confederazione. Attraverso esempi pratici tratti dal sito schoolmaps.ch/it, i partecipanti scopriranno come integrare le mappe digitali nei percorsi di apprendimento, favorendo inclusione, personalizzazione e lo sviluppo di competenze interdisciplinari. L’incontro offrirà spunti operativi per diversi contesti educativi, stimolando un approccio innovativo e coinvolgente alla didattica.
Ai partecipanti è richiesto di portare un proprio PC portatile.

In questo atelier sarà presentata una tesi che esplora se l’approccio dell’Universal Design of Learning (UDL), in particolare attraverso i mezzi di rappresentazione, possa facilitare l’apprendimento del concetto di tempo per gli allievi della scuola dell’infanzia. A tal fine, è stato progettato un percorso didattico specifico per osservare e analizzare questo aspetto. I risultati della sperimentazione, illustrati durante l’atelier congiuntamente ai materiali utilizzati, serviranno da spunto per esplorare e valutare ulteriori piste didattiche in continuità con la proposta presentata.

Cinque percorsi diversi con esigenze diverse nelle rispettive sezioni. Un punto in comune tra le cinque sezioni: favorire lo sviluppo personale attraverso un lavoro incentrato sui traguardi specifici nell’ambito motorio. Saper gestire le emozioni in caso d’insuccesso, sapersi autocontrollare nell’uso della forza per non risultare irruenti, rispettare gli altri, trovare relazioni d’accordo adeguandosi alle capacità altrui, saper prendere decisioni in un contesto complesso, arricchire il proprio vocabolario non verbale e paraverbale, orientarsi nello spazio.

Le funzioni esecutive, come il controllo dell’attenzione, la memoria di lavoro e la flessibilità cognitiva, svolgono un ruolo chiave nei processi di lettoscrittura e apprendimento. Questo intervento esplora come lo sviluppo e il potenziamento di tali funzioni possano favorire l’acquisizione di competenze linguistiche e scolastiche, evidenziando implicazioni pratiche per l’insegnamento e il supporto educativo.

Dopo aver cercato delle agende scolastiche, sia fra quelle più comuni che quelle più didattiche, e non avendo trovato nulla di adatto ai nostri allievi, abbiamo deciso di creare uno strumento che ci desse maggiore libertà e possibilità di differenziare. Da allora il diario, così lo abbiamo chiamato, ci affianca durante tutto l’anno scolastico come prezioso e simpatico compagno di viaggio, nel quale raccogliamo comunicazioni, annotazioni e ricordi. Presenteremo tante versioni stampate del nostro diario, che in tutti questi anni ha assunto formati e supporti molto variati.

A quali strumenti ad uso immediato abbiamo accesso per meglio accompagnare i bisogni di tutti gli allievi? Le “Guide rapide per insegnanti” (Edizioni Erickson), la Comunicazione bimodale, Raccomandazioni e linee guida, sono alcuni esempi concreti che coniugano le buone pratiche e i principi della didattica universale, facilitando il passaggio dalle basi teoriche alla quotidianità dentro le aule e affinando le opportunità concrete di differenziazione pedagogica.

Il “Tapis volant” è un gioco di carte giganti concepito per creare connessioni sociali, culturali e umane seguendo il filo del linguaggio e della traduzione. Lo strumento è stato sviluppato a Parigi parallelamente alle contestazioni dei “sans papiers” e in seguito è stato utilizzato in vari contesti. La sua applicazione ha trovato spazio nelle scuole con l’intento di favorire delle relazioni proattive in contesti multiculturali, in particolare nella comunicazione con i genitori e con i bambini presenti nelle classi ad alta ricchezza culturale e linguistica. Le carte vengono create attraverso il coinvolgimento di allievi, famiglie e comunità. Durante l’atelier sarà brevemente illustrata la struttura di lavoro finalizzata alla creazione delle carte, saranno presentate alcune esperienze di applicazione nel contesto ticinese e sarà lasciato spazio per la sperimentazione diretta da parte dei partecipanti.

Siamo abituati a differenziare in matematica e italiano con una certa disinvoltura, ma quando si parla di Studio d’ambiente, con riferimento al Piano di studio perfezionato, ci sentiamo un po’ meno sicuri.
Questo atelier, pertanto, costituisce una proposta dedicata alla differenziazione della didattica in Studio d’ambiente, un’occasione pensata per condividere strumenti e strategie operative: dall’analisi di fonti storiche alla creazione di relazioni sistemiche con gli allievi, adattando il tutto ai diversi livelli di competenza.

In un’epoca di continui cambiamenti, il docente di classe è una guida essenziale per gli studenti, favorendo accoglienza, inclusione e crescita personale. Il suo ruolo va oltre la didattica: crea un ambiente sicuro e motivante, costruisce relazioni di fiducia e media tra allievi, famiglie, docenti e direzione scolastica. L’atelier ha come obiettivo di promuovere un confronto tra gli attori della scuola, mettendo in luce idee, proposte ed esperienze positive di docenza di classe.

L’atelier si focalizzerà sulla progettazione e realizzazione di un podcast a puntate che racconti una storia vera con gli strumenti della fiction narrativa, a partire dall’ascolto e dall’analisi del podcast autobiografico “Storia del mio nome” dell’autrice italiana afrodiscendente Sabrina Efionay. Il progetto è rivolto a terze e quarte, per mettere in pratica, magari a fine anno, le conoscenze sul testo narrativo letterario, allenare le abilità di scrittura narrativa e capire che dietro a una vita “ordinaria” potrebbe celarsi un viaggio dell’eroe che vale la pena conoscere.

La produzione orale è al centro dell’apprendimento delle lingue straniere: l’autostima, la fiducia e la consapevolezza delle proprie capacità sono pilastri fondamentali per lo sviluppo delle abilità degli allievi e delle allieve in questo ambito di competenza. Focus di questo atelier sarà quindi una buona pratica in cui si è esplorata l’(in)sicurezza linguistica e il processo di progettazione didattica per tematizzarla e trattarla all’interno di una classe di quarta media coinvolta in uno scambio linguistico. Sulla base teorica presentata, i e le partecipanti avranno poi la possibilità di lavorare a coppie o piccoli gruppi e di costruire una rubrica valutativa, focalizzandosi maggiormente sugli indicatori.

La Polizia Cantonale di San Gallo ha diramato un’importante comunicazione: da più di un mese, i tipici dolcetti Sangallesi con il ripieno alle mandorle spariscono inspiegabilmente da tutti i negozi e da tutte le pasticcerie. Per dipanare tale increscioso mistero, viene richiesto l’aiuto a chiunque si trovi a San Gallo, cittadini, turisti e persone di passaggio. Quattro terze della scuola media di Massagno, proprio in quei giorni casualmente in uscita scolastica a San Gallo, accolgono stoicamente tale invito e naturalmente... risolvono il mistero!

In questo atelier presenteremo una lezione di educazione fisica in cui la tecnologia supporta la didattica differenziata. Attraverso il computer e un opuscolo di supporto, mostreremo strategie per adattare l’insegnamento alle diverse esigenze degli studenti. Illustreremo il nostro approccio con una presentazione PowerPoint e video esplicativi, evidenziando il ruolo supportivo, generativo ed espressivo della tecnologia nell’apprendimento, offrendo spunti pratici e metodologici per integrare la tecnologia nella didattica quotidiana.

L’atelier si propone di presentare alcuni esempi concreti di attività svolte in classe all’interno della sperimentazione del laboratorio didattico di storia e geografia. In particolare, verranno presentate codocenze e metodologie didattiche diversificate svolte nel corso dei tre anni di sperimentazione che hanno permesso agli allievi percorsi di apprendimento in grado di favorire la partecipazione attiva, il coinvolgimento e la collaborazione di tutti, indipendentemente dalle loro abilità.

Il Ciclo d’Orientamento è una soluzione scolastica transitoria post-obbligatoria per gli allievi che hanno frequentato le scuole speciali. Ha come obiettivo la preparazione al mondo professionale (formazione o inserimento lavorativo); propone attività sia pratiche che scolastiche. L’atelier presenta la creazione di un cortometraggio svolta con la classe a effettivo ridotto con lo scopo di sperimentare il video come mezzo espressivo e comunicativo e ritrarre un allievo nel suo percorso per diventare musicista professionista.

Il percorso VANS è stato ideato con lo scopo di accompagnare gli allievi nell’apprendimento delle competenze trasversali. Questo metodo è praticabile in tutte le discipline e cicli scolastici, proponendo itinerari didattici incentrati sulla costruzione attiva di competenze. Nel corso delle attività si discutono e vengono forniti dei consigli utili per migliorarsi e valutare i propri progressi; questo dovrebbe permettere di promuovere un approccio differenziato e personalizzato dello sviluppo di competenze. Nel corso del workshop saranno proposti degli esempi pratici e dei momenti di sperimentazione per mostrare come applicarlo concretamente.

Questo workshop dedicato al co-teaching intende essere un’occasione per condividere riflessioni e idee rispetto a questa pratica sempre più diffusa e che possiede grandi potenzialità per sviluppare una didattica inclusiva. Si esploreranno le diverse modalità di collaborazione tra docenti, con l’obiettivo di saper progettare ambienti di apprendimento più dinamici e inclusivi per le allieve e gli allievi.

Questo workshop offre ai docenti un’esperienza immersiva simulando le sfide degli studenti con DSA. Attraverso la partecipazione attiva, i docenti sperimenteranno in prima persona strategie per affrontare il DSA. Il successivo debriefing e la discussione guidata faciliteranno il confronto e la co-costruzione di linee guida pratiche per supportare il benessere e l’apprendimento degli studenti con DSA. L’obiettivo è promuovere una comprensione empatica e fornire strumenti concreti per un’inclusione efficace.

In questo workshop viene presentato il percorso intrapreso dal gruppo di docenti coinvolte/i nella sperimentazione per ottenere le risorse adatte ai bisogni e agli interessi di tutte/i le/gli allieve/i.
Attraverso la condivisione dell’impostazione e l’osservazione di materiali teorici ed esercitativi, potrete comprendere appieno l’approccio proposto.



Atelier/workshop (14:45 – 15:45)

            

Rimuovi la selezione per questa fascia

Questo atelier esplorerà le potenzialità didattiche della piattaforma online map.geo.admin.ch, uno strumento interattivo che consente di visualizzare, analizzare e personalizzare dati georeferenziati della Confederazione. Attraverso esempi pratici tratti dal sito schoolmaps.ch/it, i partecipanti scopriranno come integrare le mappe digitali nei percorsi di apprendimento, favorendo inclusione, personalizzazione e lo sviluppo di competenze interdisciplinari. L’incontro offrirà spunti operativi per diversi contesti educativi, stimolando un approccio innovativo e coinvolgente alla didattica.
Ai partecipanti è richiesto di portare un proprio PC portatile.

In questo atelier sarà presentata una tesi che esplora se l’approccio dell’Universal Design of Learning (UDL), in particolare attraverso i mezzi di rappresentazione, possa facilitare l’apprendimento del concetto di tempo per gli allievi della scuola dell’infanzia. A tal fine, è stato progettato un percorso didattico specifico per osservare e analizzare questo aspetto. I risultati della sperimentazione, illustrati durante l’atelier congiuntamente ai materiali utilizzati, serviranno da spunto per esplorare e valutare ulteriori piste didattiche in continuità con la proposta presentata.

Cinque percorsi diversi con esigenze diverse nelle rispettive sezioni. Un punto in comune tra le cinque sezioni: favorire lo sviluppo personale attraverso un lavoro incentrato sui traguardi specifici nell’ambito motorio. Saper gestire le emozioni in caso d’insuccesso, sapersi autocontrollare nell’uso della forza per non risultare irruenti, rispettare gli altri, trovare relazioni d’accordo adeguandosi alle capacità altrui, saper prendere decisioni in un contesto complesso, arricchire il proprio vocabolario non verbale e paraverbale, orientarsi nello spazio.

Le funzioni esecutive, come il controllo dell’attenzione, la memoria di lavoro e la flessibilità cognitiva, svolgono un ruolo chiave nei processi di lettoscrittura e apprendimento. Questo intervento esplora come lo sviluppo e il potenziamento di tali funzioni possano favorire l’acquisizione di competenze linguistiche e scolastiche, evidenziando implicazioni pratiche per l’insegnamento e il supporto educativo.

Dopo aver cercato delle agende scolastiche, sia fra quelle più comuni che quelle più didattiche, e non avendo trovato nulla di adatto ai nostri allievi, abbiamo deciso di creare uno strumento che ci desse maggiore libertà e possibilità di differenziare. Da allora il diario, così lo abbiamo chiamato, ci affianca durante tutto l’anno scolastico come prezioso e simpatico compagno di viaggio, nel quale raccogliamo comunicazioni, annotazioni e ricordi. Presenteremo tante versioni stampate del nostro diario, che in tutti questi anni ha assunto formati e supporti molto variati.

A quali strumenti ad uso immediato abbiamo accesso per meglio accompagnare i bisogni di tutti gli allievi? Le “Guide rapide per insegnanti” (Edizioni Erickson), la Comunicazione bimodale, Raccomandazioni e linee guida, sono alcuni esempi concreti che coniugano le buone pratiche e i principi della didattica universale, facilitando il passaggio dalle basi teoriche alla quotidianità dentro le aule e affinando le opportunità concrete di differenziazione pedagogica.

Il “Tapis volant” è un gioco di carte giganti concepito per creare connessioni sociali, culturali e umane seguendo il filo del linguaggio e della traduzione. Lo strumento è stato sviluppato a Parigi parallelamente alle contestazioni dei “sans papiers” e in seguito è stato utilizzato in vari contesti. La sua applicazione ha trovato spazio nelle scuole con l’intento di favorire delle relazioni proattive in contesti multiculturali, in particolare nella comunicazione con i genitori e con i bambini presenti nelle classi ad alta ricchezza culturale e linguistica. Le carte vengono create attraverso il coinvolgimento di allievi, famiglie e comunità. Durante l’atelier sarà brevemente illustrata la struttura di lavoro finalizzata alla creazione delle carte, saranno presentate alcune esperienze di applicazione nel contesto ticinese e sarà lasciato spazio per la sperimentazione diretta da parte dei partecipanti.

Siamo abituati a differenziare in matematica e italiano con una certa disinvoltura, ma quando si parla di Studio d’ambiente, con riferimento al Piano di studio perfezionato, ci sentiamo un po’ meno sicuri.
Questo atelier, pertanto, costituisce una proposta dedicata alla differenziazione della didattica in Studio d’ambiente, un’occasione pensata per condividere strumenti e strategie operative: dall’analisi di fonti storiche alla creazione di relazioni sistemiche con gli allievi, adattando il tutto ai diversi livelli di competenza.

In un’epoca di continui cambiamenti, il docente di classe è una guida essenziale per gli studenti, favorendo accoglienza, inclusione e crescita personale. Il suo ruolo va oltre la didattica: crea un ambiente sicuro e motivante, costruisce relazioni di fiducia e media tra allievi, famiglie, docenti e direzione scolastica. L’atelier ha come obiettivo di promuovere un confronto tra gli attori della scuola, mettendo in luce idee, proposte ed esperienze positive di docenza di classe.

L’atelier si focalizzerà sulla progettazione e realizzazione di un podcast a puntate che racconti una storia vera con gli strumenti della fiction narrativa, a partire dall’ascolto e dall’analisi del podcast autobiografico “Storia del mio nome” dell’autrice italiana afrodiscendente Sabrina Efionay. Il progetto è rivolto a terze e quarte, per mettere in pratica, magari a fine anno, le conoscenze sul testo narrativo letterario, allenare le abilità di scrittura narrativa e capire che dietro a una vita “ordinaria” potrebbe celarsi un viaggio dell’eroe che vale la pena conoscere.

La produzione orale è al centro dell’apprendimento delle lingue straniere: l’autostima, la fiducia e la consapevolezza delle proprie capacità sono pilastri fondamentali per lo sviluppo delle abilità degli allievi e delle allieve in questo ambito di competenza. Focus di questo atelier sarà quindi una buona pratica in cui si è esplorata l’(in)sicurezza linguistica e il processo di progettazione didattica per tematizzarla e trattarla all’interno di una classe di quarta media coinvolta in uno scambio linguistico. Sulla base teorica presentata, i e le partecipanti avranno poi la possibilità di lavorare a coppie o piccoli gruppi e di costruire una rubrica valutativa, focalizzandosi maggiormente sugli indicatori.

La Polizia Cantonale di San Gallo ha diramato un’importante comunicazione: da più di un mese, i tipici dolcetti Sangallesi con il ripieno alle mandorle spariscono inspiegabilmente da tutti i negozi e da tutte le pasticcerie. Per dipanare tale increscioso mistero, viene richiesto l’aiuto a chiunque si trovi a San Gallo, cittadini, turisti e persone di passaggio. Quattro terze della scuola media di Massagno, proprio in quei giorni casualmente in uscita scolastica a San Gallo, accolgono stoicamente tale invito e naturalmente... risolvono il mistero!

In questo atelier presenteremo una lezione di educazione fisica in cui la tecnologia supporta la didattica differenziata. Attraverso il computer e un opuscolo di supporto, mostreremo strategie per adattare l’insegnamento alle diverse esigenze degli studenti. Illustreremo il nostro approccio con una presentazione PowerPoint e video esplicativi, evidenziando il ruolo supportivo, generativo ed espressivo della tecnologia nell’apprendimento, offrendo spunti pratici e metodologici per integrare la tecnologia nella didattica quotidiana.

L’atelier si propone di presentare alcuni esempi concreti di attività svolte in classe all’interno della sperimentazione del laboratorio didattico di storia e geografia. In particolare, verranno presentate codocenze e metodologie didattiche diversificate svolte nel corso dei tre anni di sperimentazione che hanno permesso agli allievi percorsi di apprendimento in grado di favorire la partecipazione attiva, il coinvolgimento e la collaborazione di tutti, indipendentemente dalle loro abilità.

Il Ciclo d’Orientamento è una soluzione scolastica transitoria post-obbligatoria per gli allievi che hanno frequentato le scuole speciali. Ha come obiettivo la preparazione al mondo professionale (formazione o inserimento lavorativo); propone attività sia pratiche che scolastiche. L’atelier presenta la creazione di un cortometraggio svolta con la classe a effettivo ridotto con lo scopo di sperimentare il video come mezzo espressivo e comunicativo e ritrarre un allievo nel suo percorso per diventare musicista professionista.



Conferenze (16:15 - 17:30)

            

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La conferenza ha lo scopo di illustrare i benefici che una formazione sull’Universal Design for Learning” (UDL) (progettazione universale dell’apprendimento) può avere nello sviluppo delle competenze degli insegnanti. In una prima parte verrà presentata una sintesi della letteratura internazionale sul tema, seguita dall’illustrazione dei risultati di uno studio quasi sperimentale condotto nel 2022-2023 su un campione di docenti attivi in classi inclusive nel Canton Ticino.

Durante l’adolescenza, il cervello subisce importanti cambiamenti, con la corteccia prefrontale ancora in sviluppo. Questo influenza funzioni come l’attenzione, la regolazione emotiva e il controllo degli impulsi, fondamentali per vivere esperienze di flow, cioè stati di totale concentrazione. L’arousal, ossia il livello di attivazione fisiologica e mentale, è regolato da queste funzioni e aiuta a mantenere il coinvolgimento. A partire da questi concetti, l’intervento analizza come i videogiochi offrano un ambiente ideale per osservare queste dinamiche, evidenziando sia i benefici per l’attenzione e la flessibilità cognitiva sia i rischi di disregolazione. L’obiettivo è proporre una lettura integrata tra neuroscienze e educazione, utile in contesti scolastici e clinici.

La conferenza avrà come focus i vissuti connessi al Disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) nonché le implicazioni pedagogiche per il ruolo docente e per favorire percorsi di apprendimento scolastico più inclusivi. Saranno portati i risultati di recenti ricerche dell’autrice e i riferimenti internazionali relativi a come la persona con DSA descrive e vive la propria condizione, evidenziando i fattori di rischio e di facilitazione per sviluppare e co-costruire con gli stessi studenti e studentesse nuove strategie e sguardi rispetto al DSA.

Sempre più spesso le docenti e i docenti si trovano confrontati con la necessità di trovare delle modalità per spiegare la diagnosi di autismo di un loro allievo o di una loro allieva in classe. In queste situazioni, non raramente, sorgono numerosi interrogativi sulle modalità da adottare e sugli attori da coinvolgere. La conferenza ha l’obiettivo di presentare un modello operativo concernente la comunicazione della diagnosi, che coinvolge l’allievo/a, la famiglia, i professionisti e i compagni di classe.

Iscrizione alle attività di venerdì 22 agosto

Conferenze (08:30 – 09:45)

            

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La conferenza ha lo scopo di illustrare i benefici che una formazione sull’Universal Design for Learning” (UDL) (progettazione universale dell’apprendimento) può avere nello sviluppo delle competenze degli insegnanti. In una prima parte verrà presentata una sintesi della letteratura internazionale sul tema, seguita dall’illustrazione dei risultati di uno studio quasi sperimentale condotto nel 2022-2023 su un campione di docenti attivi in classi inclusive nel Canton Ticino.

Durante l’adolescenza, il cervello subisce importanti cambiamenti, con la corteccia prefrontale ancora in sviluppo. Questo influenza funzioni come l’attenzione, la regolazione emotiva e il controllo degli impulsi, fondamentali per vivere esperienze di flow, cioè stati di totale concentrazione. L’arousal, ossia il livello di attivazione fisiologica e mentale, è regolato da queste funzioni e aiuta a mantenere il coinvolgimento. A partire da questi concetti, l’intervento analizza come i videogiochi offrano un ambiente ideale per osservare queste dinamiche, evidenziando sia i benefici per l’attenzione e la flessibilità cognitiva sia i rischi di disregolazione. L’obiettivo è proporre una lettura integrata tra neuroscienze e educazione, utile in contesti scolastici e clinici.

La conferenza avrà come focus i vissuti connessi al Disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) nonché le implicazioni pedagogiche per il ruolo docente e per favorire percorsi di apprendimento scolastico più inclusivi. Saranno portati i risultati di recenti ricerche dell’autrice e i riferimenti internazionali relativi a come la persona con DSA descrive e vive la propria condizione, evidenziando i fattori di rischio e di facilitazione per sviluppare e co-costruire con gli stessi studenti e studentesse nuove strategie e sguardi rispetto al DSA.

Sempre più spesso le docenti e i docenti si trovano confrontati con la necessità di trovare delle modalità per spiegare la diagnosi di autismo di un loro allievo o di una loro allieva in classe. In queste situazioni, non raramente, sorgono numerosi interrogativi sulle modalità da adottare e sugli attori da coinvolgere. La conferenza ha l’obiettivo di presentare un modello operativo concernente la comunicazione della diagnosi, che coinvolge l’allievo/a, la famiglia, i professionisti e i compagni di classe.



Atelier/workshop (10:15 – 11:15)

            

Rimuovi la selezione per questa fascia

La gestione del comportamento in classe è una sfida quotidiana per gli insegnanti, con impatto diretto sull’apprendimento e il benessere di studenti e docenti. Questo atelier offre strumenti pratici e scientificamente supportati per favorire un ambiente inclusivo ed efficace. L’obiettivo è approfondire l’uso delle contingenze di gruppo, interventi basati sull’Analisi del Comportamento Applicata (ABA) per ridurre i comportamenti disfunzionali e promuovere quelli attesi. Sarà uno spazio di confronto sull’applicazione concreta delle stesse, con attenzione agli aspetti etici e alla sostenibilità.

Quali tappe per sviluppare le competenze trasversali e rendere gli allievi più consapevoli? Il workshop si apre con la presentazione di un progetto realizzato, per poi guidare alla definizione delle tappe essenziali per la co-costruzione di rubriche valutative in classe. Attraverso un approccio pratico, il workshop mette in relazione i processi RIZA del Piano di studio con strumenti concreti di valutazione, autovalutazione e valutazione tra pari, per rendere i contenuti più accessibili e fruibili a tutti gli allievi.

In questo atelier sarà presentata una tesi che esplora se l’approccio dell’Universal Design of Learning (UDL), in particolare attraverso i mezzi di rappresentazione, possa facilitare l’apprendimento del concetto di tempo per gli allievi della scuola dell’infanzia. A tal fine, è stato progettato un percorso didattico specifico per osservare e analizzare questo aspetto. I risultati della sperimentazione, illustrati durante l’atelier congiuntamente ai materiali utilizzati, serviranno da spunto per esplorare e valutare ulteriori piste didattiche in continuità con la proposta presentata.

Cinque percorsi diversi con esigenze diverse nelle rispettive sezioni. Un punto in comune tra le cinque sezioni: favorire lo sviluppo personale attraverso un lavoro incentrato sui traguardi specifici nell’ambito motorio. Saper gestire le emozioni in caso d’insuccesso, sapersi autocontrollare nell’uso della forza per non risultare irruenti, rispettare gli altri, trovare relazioni d’accordo adeguandosi alle capacità altrui, saper prendere decisioni in un contesto complesso, arricchire il proprio vocabolario non verbale e paraverbale, orientarsi nello spazio.

Le funzioni esecutive, come il controllo dell’attenzione, la memoria di lavoro e la flessibilità cognitiva, svolgono un ruolo chiave nei processi di lettoscrittura e apprendimento. Questo intervento esplora come lo sviluppo e il potenziamento di tali funzioni possano favorire l’acquisizione di competenze linguistiche e scolastiche, evidenziando implicazioni pratiche per l’insegnamento e il supporto educativo.

Partendo dalla situazione problema iniziale del cassone degli oggetti smarriti, gli allievi traggono informazioni sugli stessi attraverso processi di esplorazione, allo scopo di rendere i bambini più consapevoli e responsabili sulla gestione dei loro indumenti. In seguito, gli allievi esplorano il rapporto con i materiali, le loro caratteristiche in termini di origine, disponibilità, accessibilità, proprietà chimico-fisiche, utilizzi e trasformazioni che hanno portato nel tempo a un cambiamento dell’organizza-zione delle società in base a scoperte e tecnologie. Tutto questo avviene applicando il paradigma dell’Universal Design for Learning (progettazione universale), promuovendo inclusione e partecipazione attiva.

Durante l’atelier verrà presentato un progetto didattico sulle fiabe come ponte tra lingue e culture, realizzato da tre maestri di scuola elementare attivi come docenti di lingua e integrazione nella regione del Bellinzonese e Valli. Il progetto - elaborato per la certificazione del percorso formativo CAS “Interculturalità e plurilinguismo nella scuola” offerto dal DFA/ ASP - si propone di favorire la progressione linguistica di allievi alloglotti nella L2 (italiano), creando un ponte tra scuola, bambini e famiglie, valorizzando il plurilinguismo e l’interculturalità. Saranno descritti il contesto in cui si è svolto il progetto, le teorie di riferimento, la metodologia di lavoro, la programmazione annuale, i risultati ottenuti. Il progetto ha coinvolto allievi di diverse nazionalità e lingue madri e, a partire dalle fiabe come strumento per l’apprendimento dell’italiano, ha sostenuto lo scambio interculturale e il coinvolgimento delle famiglie, in collaborazione con alcune risorse presenti sul territorio: BiblioBaobab e gli interpreti interculturali dell’Agenzia Derman.

La filosofia Snoezelen, un approccio multisensoriale volto a stimolare il benessere e l’esplorazione attraverso esperienze sensoriali controllate, trova concreta applicazione nella sala Snoezelen nata dalla collaborazione tra la Sezione della Pedagogia Speciale e l’istituto scolastico comunale di Lugano, situata presso le scuole elementari Lambertenghi. Durante l’incontro verranno presentati esempi pratici di attività adattabili a diverse fasce d’età, dalle sezioni di scuola infanzia alle classi di scuole elementari e alle classi ad effettivo ridotto, illustrando come l’ambiente Snoezelen possa essere utilizzato per favorire l’apprendimento e il rilassamento. I partecipanti avranno inoltre l’opportunità di “vivere” direttamente l’esperienza offerta da un ambiente Snoezelen, comprendendone appieno le potenzialità educative e terapeutiche.

Attraverso la presentazione dei materiali sviluppati nell’ambito del progetto “Italfabula Scuola Elementare” (enti finanziatori: Uff. Federale Cultura e DFA/ASP), l’atelier intende offrire spunti teorici e soprattutto applicativi sull’impiego dell’albo illustrato nella didattica dell’italiano L2, rivolta ad allieve/i alloglotti che frequentano la SE. Si metteranno in evidenza le potenzialità dell’albo illustrato come materiale di partenza per l’elaborazione di proposte didattiche innovative, inclusive, orientate all’esperienzialità dell’apprendimento linguistico e all’educazione all’intercultura.

Siamo abituati a differenziare in matematica e italiano con una certa disinvoltura, ma quando si parla di Studio d’ambiente, con riferimento al Piano di studio perfezionato, ci sentiamo un po’ meno sicuri.
Questo atelier, pertanto, costituisce una proposta dedicata alla differenziazione della didattica in Studio d’ambiente, un’occasione pensata per condividere strumenti e strategie operative: dall’analisi di fonti storiche alla creazione di relazioni sistemiche con gli allievi, adattando il tutto ai diversi livelli di competenza.

In questo atelier vi proponiamo un’esperienza basata sul learning menu vissuta in una quinta elementare. In particolare viene mostrato come sfruttare questo efficace strumento didattico all’interno di un percorso sulle frazioni costruito anche con l’ausilio dei materiali MaMa e delle sue Linee guida. Si scoprirà che cos’è il learning menu e come permetta di differenziare il lavoro offrendo una varietà di attività studiate in base alle caratteristiche degli allievi. Inoltre, verrà illustrato come favorire un’autovalutazione dell’allievo secondo i processi RIZA riferiti al Piano di studio.

In un’epoca di continui cambiamenti, il docente di classe è una guida essenziale per gli studenti, favorendo accoglienza, inclusione e crescita personale. Il suo ruolo va oltre la didattica: crea un ambiente sicuro e motivante, costruisce relazioni di fiducia e media tra allievi, famiglie, docenti e direzione scolastica. L’atelier ha come obiettivo di promuovere un confronto tra gli attori della scuola, mettendo in luce idee, proposte ed esperienze positive di docenza di classe.

Il focus dell’atelier è di condividere con i colleghi di altre sedi l’esperienza maturata nel corso degli anni all’interno di una redazione scolastica, composta da docenti e allievi di quarta media. Dalla scelta dei temi - condivisa tra le due parti - alla scrittura al computer, passando per la raccolta delle informazioni, alla correzione delle bozze, fino alla grafica e alla distribuzione delle copie, il giornale è una reale esperienza redazionale - che certo non tralascia il tema delle giornate: un contenitore di argomenti, non tutti strettamente legati all’ambito scolastico.

Nelle lezioni di scienze naturali in terza media, lo studio del corpo umano si focalizza sull’anatomia e sulla fisiologia dei diversi apparati e sistemi. Un fluido fondamentale collega tutto, il sangue.
Attraverso l’applicazione dei principi dell’Universal Design for Learning (UDL), è possibile rendere il percorso didattico inclusivo, adattandolo alle esigenze degli allievi con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) e offrendo a tutti gli studenti molteplici strumenti per la comprensione dei concetti disciplinari e per lo sviluppo delle competenze scientifiche.

L’atelier illustrerà un percorso didattico sperimentato nell’insegna-mento della lingua italiana basato sui principi dell’Universal Design for Learning (UDL) e della valutazione per l’apprendimento. Il focus sarà sulla personalizzazione dell’insegnamento, proponendo delle strategie didattiche flessibili e differenziate che possano supportare tutti gli studenti nello sviluppo di competenze di scrittura e di rifles-sione metacognitiva.

L’utilizzo di rubriche valutative permette di valutare ogni competenza disciplinare presa in considerazione, rispettando i diversi bisogni educativi. In questo modo si mantengono gli stessi traguardi d’apprendimento per tutti gli allievi, senza creare differenze strutturali né barriere che possano escludere, ma anzi favorendo l’accesso e la partecipazione di ciascuno. L’atelier presenterà alcune prove scritte di prima e seconda media in Storia e ECCD, illustrandone la realizzazione, la valutazione e l’impatto concreto sulla progettazione e sull’insegnamento.

Il percorso VANS è stato ideato con lo scopo di accompagnare gli allievi nell’apprendimento delle competenze trasversali. Questo metodo è praticabile in tutte le discipline e cicli scolastici, proponendo itinerari didattici incentrati sulla costruzione attiva di competenze. Nel corso delle attività si discutono e vengono forniti dei consigli utili per migliorarsi e valutare i propri progressi; questo dovrebbe permettere di promuovere un approccio differenziato e personalizzato dello sviluppo di competenze. Nel corso del workshop saranno proposti degli esempi pratici e dei momenti di sperimentazione per mostrare come applicarlo concretamente.

Questo workshop offre ai docenti un’esperienza immersiva simulando le sfide degli studenti con DSA. Attraverso la partecipazione attiva, i docenti sperimenteranno in prima persona strategie per affrontare il DSA. Il successivo debriefing e la discussione guidata faciliteranno il confronto e la co-costruzione di linee guida pratiche per supportare il benessere e l’apprendi-mento degli studenti con DSA. L’obiettivo è promuovere una comprensione empatica e fornire strumenti concreti per un’inclusione efficace.

Il workshop si propone come un’opportunità per affrontare il tema della diversità all’interno dei gruppi classe nella scuola media. Attraverso un approccio ludico e interattivo, esso intende stimolare nei partecipanti una riflessione approfondita sui concetti di differenze e uguaglianze, fornendo strumenti pratici per promuovere relazioni interpersonali basate sul rispetto reciproco. Un ambiente scolastico caratterizzato da un clima relazionale positivo e rispettoso delle differenze è una premessa per la gestione efficace della differenziazione didattica.



Atelier/workshop (11:30 – 12:30)

            

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La gestione del comportamento in classe è una sfida quotidiana per gli insegnanti, con impatto diretto sull’apprendimento e il benessere di studenti e docenti. Questo atelier offre strumenti pratici e scientificamente supportati per favorire un ambiente inclusivo ed efficace. L’obiettivo è approfondire l’uso delle contingenze di gruppo, interventi basati sull’Analisi del Comportamento Applicata (ABA) per ridurre i comportamenti disfunzionali e promuovere quelli attesi. Sarà uno spazio di confronto sull’applicazione concreta delle stesse, con attenzione agli aspetti etici e alla sostenibilità.

Quali tappe per sviluppare le competenze trasversali e rendere gli allievi più consapevoli? Il workshop si apre con la presentazione di un progetto realizzato, per poi guidare alla definizione delle tappe essenziali per la co-costruzione di rubriche valutative in classe. Attraverso un approccio pratico, il workshop mette in relazione i processi RIZA del Piano di studio con strumenti concreti di valutazione, autovalutazione e valutazione tra pari, per rendere i contenuti più accessibili e fruibili a tutti gli allievi.

In questo atelier sarà presentata una tesi che esplora se l’approccio dell’Universal Design of Learning (UDL), in particolare attraverso i mezzi di rappresentazione, possa facilitare l’apprendimento del concetto di tempo per gli allievi della scuola dell’infanzia. A tal fine, è stato progettato un percorso didattico specifico per osservare e analizzare questo aspetto. I risultati della sperimentazione, illustrati durante l’atelier congiuntamente ai materiali utilizzati, serviranno da spunto per esplorare e valutare ulteriori piste didattiche in continuità con la proposta presentata.

Cinque percorsi diversi con esigenze diverse nelle rispettive sezioni. Un punto in comune tra le cinque sezioni: favorire lo sviluppo personale attraverso un lavoro incentrato sui traguardi specifici nell’ambito motorio. Saper gestire le emozioni in caso d’insuccesso, sapersi autocontrollare nell’uso della forza per non risultare irruenti, rispettare gli altri, trovare relazioni d’accordo adeguandosi alle capacità altrui, saper prendere decisioni in un contesto complesso, arricchire il proprio vocabolario non verbale e paraverbale, orientarsi nello spazio.

Le funzioni esecutive, come il controllo dell’attenzione, la memoria di lavoro e la flessibilità cognitiva, svolgono un ruolo chiave nei processi di lettoscrittura e apprendimento. Questo intervento esplora come lo sviluppo e il potenziamento di tali funzioni possano favorire l’acquisizione di competenze linguistiche e scolastiche, evidenziando implicazioni pratiche per l’insegnamento e il supporto educativo.

Partendo dalla situazione problema iniziale del cassone degli oggetti smarriti, gli allievi traggono informazioni sugli stessi attraverso processi di esplorazione, allo scopo di rendere i bambini più consapevoli e responsabili sulla gestione dei loro indumenti. In seguito, gli allievi esplorano il rapporto con i materiali, le loro caratteristiche in termini di origine, disponibilità, accessibilità, proprietà chimico-fisiche, utilizzi e trasformazioni che hanno portato nel tempo a un cambiamento dell’organizza-zione delle società in base a scoperte e tecnologie. Tutto questo avviene applicando il paradigma dell’Universal Design for Learning (progettazione universale), promuovendo inclusione e partecipazione attiva.

Durante l’atelier verrà presentato un progetto didattico sulle fiabe come ponte tra lingue e culture, realizzato da tre maestri di scuola elementare attivi come docenti di lingua e integrazione nella regione del Bellinzonese e Valli. Il progetto - elaborato per la certificazione del percorso formativo CAS “Interculturalità e plurilinguismo nella scuola” offerto dal DFA/ ASP - si propone di favorire la progressione linguistica di allievi alloglotti nella L2 (italiano), creando un ponte tra scuola, bambini e famiglie, valorizzando il plurilinguismo e l’interculturalità. Saranno descritti il contesto in cui si è svolto il progetto, le teorie di riferimento, la metodologia di lavoro, la programmazione annuale, i risultati ottenuti. Il progetto ha coinvolto allievi di diverse nazionalità e lingue madri e, a partire dalle fiabe come strumento per l’apprendimento dell’italiano, ha sostenuto lo scambio interculturale e il coinvolgimento delle famiglie, in collaborazione con alcune risorse presenti sul territorio: BiblioBaobab e gli interpreti interculturali dell’Agenzia Derman.

La filosofia Snoezelen, un approccio multisensoriale volto a stimolare il benessere e l’esplorazione attraverso esperienze sensoriali controllate, trova concreta applicazione nella sala Snoezelen nata dalla collaborazione tra la Sezione della Pedagogia Speciale e l’istituto scolastico comunale di Lugano, situata presso le scuole elementari Lambertenghi. Durante l’incontro verranno presentati esempi pratici di attività adattabili a diverse fasce d’età, dalle sezioni di scuola infanzia alle classi di scuole elementari e alle classi ad effettivo ridotto, illustrando come l’ambiente Snoezelen possa essere utilizzato per favorire l’apprendimento e il rilassamento. I partecipanti avranno inoltre l’opportunità di “vivere” direttamente l’esperienza offerta da un ambiente Snoezelen, comprendendone appieno le potenzialità educative e terapeutiche.

Attraverso la presentazione dei materiali sviluppati nell’ambito del progetto “Italfabula Scuola Elementare” (enti finanziatori: Uff. Federale Cultura e DFA/ASP), l’atelier intende offrire spunti teorici e soprattutto applicativi sull’impiego dell’albo illustrato nella didattica dell’italiano L2, rivolta ad allieve/i alloglotti che frequentano la SE. Si metteranno in evidenza le potenzialità dell’albo illustrato come materiale di partenza per l’elaborazione di proposte didattiche innovative, inclusive, orientate all’esperienzialità dell’apprendimento linguistico e all’educazione all’intercultura.

Siamo abituati a differenziare in matematica e italiano con una certa disinvoltura, ma quando si parla di Studio d’ambiente, con riferimento al Piano di studio perfezionato, ci sentiamo un po’ meno sicuri.
Questo atelier, pertanto, costituisce una proposta dedicata alla differenziazione della didattica in Studio d’ambiente, un’occasione pensata per condividere strumenti e strategie operative: dall’analisi di fonti storiche alla creazione di relazioni sistemiche con gli allievi, adattando il tutto ai diversi livelli di competenza.

In questo atelier vi proponiamo un’esperienza basata sul learning menu vissuta in una quinta elementare. In particolare viene mostrato come sfruttare questo efficace strumento didattico all’interno di un percorso sulle frazioni costruito anche con l’ausilio dei materiali MaMa e delle sue Linee guida. Si scoprirà che cos’è il learning menu e come permetta di differenziare il lavoro offrendo una varietà di attività studiate in base alle caratteristiche degli allievi. Inoltre, verrà illustrato come favorire un’autovalutazione dell’allievo secondo i processi RIZA riferiti al Piano di studio.

In un’epoca di continui cambiamenti, il docente di classe è una guida essenziale per gli studenti, favorendo accoglienza, inclusione e crescita personale. Il suo ruolo va oltre la didattica: crea un ambiente sicuro e motivante, costruisce relazioni di fiducia e media tra allievi, famiglie, docenti e direzione scolastica. L’atelier ha come obiettivo di promuovere un confronto tra gli attori della scuola, mettendo in luce idee, proposte ed esperienze positive di docenza di classe.

Il focus dell’atelier è di condividere con i colleghi di altre sedi l’esperienza maturata nel corso degli anni all’interno di una redazione scolastica, composta da docenti e allievi di quarta media. Dalla scelta dei temi - condivisa tra le due parti - alla scrittura al computer, passando per la raccolta delle informazioni, alla correzione delle bozze, fino alla grafica e alla distribuzione delle copie, il giornale è una reale esperienza redazionale - che certo non tralascia il tema delle giornate: un contenitore di argomenti, non tutti strettamente legati all’ambito scolastico.

Nelle lezioni di scienze naturali in terza media, lo studio del corpo umano si focalizza sull’anatomia e sulla fisiologia dei diversi apparati e sistemi. Un fluido fondamentale collega tutto, il sangue.
Attraverso l’applicazione dei principi dell’Universal Design for Learning (UDL), è possibile rendere il percorso didattico inclusivo, adattandolo alle esigenze degli allievi con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) e offrendo a tutti gli studenti molteplici strumenti per la comprensione dei concetti disciplinari e per lo sviluppo delle competenze scientifiche.

L’atelier illustrerà un percorso didattico sperimentato nell’insegna-mento della lingua italiana basato sui principi dell’Universal Design for Learning (UDL) e della valutazione per l’apprendimento. Il focus sarà sulla personalizzazione dell’insegnamento, proponendo delle strategie didattiche flessibili e differenziate che possano supportare tutti gli studenti nello sviluppo di competenze di scrittura e di rifles-sione metacognitiva.

L’utilizzo di rubriche valutative permette di valutare ogni competenza disciplinare presa in considerazione, rispettando i diversi bisogni educativi. In questo modo si mantengono gli stessi traguardi d’apprendimento per tutti gli allievi, senza creare differenze strutturali né barriere che possano escludere, ma anzi favorendo l’accesso e la partecipazione di ciascuno. L’atelier presenterà alcune prove scritte di prima e seconda media in Storia e ECCD, illustrandone la realizzazione, la valutazione e l’impatto concreto sulla progettazione e sull’insegnamento.

Riepilogo

giovedì 21 agosto venerdì 22 agosto
Atelier/Workshop (13:30 – 14:30) Conferenze (08:30 – 09:45)
Atelier/Workshop (14:45 – 15:45) Atelier/Workshop (10:15 – 11:15)
Conferenze (16:15 – 17:30) Atelier/Workshop (11:30 – 12:30)