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La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo
Diritti umaniIl 10 dicembre 1948, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite proclama la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.
Questo testo si indirizza in primo luogo agli Stati e ai governi. Con la richiesta di ammissione alle Nazioni Unite, gli Stati si impegnano a rispettare i diritti dell’uomo in tutte le circostanze, anche in caso di guerra, e a prendere provvedimenti per favorire il rispetto di questi diritti e assicurare la loro applicazione in tutto il mondo. Nonostante che la quasi totalità degli Stati abbia sottoscritto la Dichiarazione del 1948, i diritti dell’uomo non sono universalmente rispettati. La loro proclamazione non segna dunque la fine della lotta per la conquista dei diritti, ma rappresenta l’inizio di un percorso ancora lungo.

 Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo



Dichiarazione o Convenzione?
Una Dichiarazione marca un’intenzione, un ideale da raggiungere; gli Stati che la firmano non hanno degli obblighi concreti. Una Convenzione impegna gli Stati firmatari a rispettarne tutti gli articoli, che hanno forza di legge.
Per esempio, molti Stati hanno sottoscritto la Convenzione europea dei diritti dell’uomo (1950), cui la Svizzera ha aderito nel 1974. Questa Convenzione permette ad un cittadino europeo che si crede leso nei suoi diritti fondamentali dal suo paese, di chiedere giustizia al Tribunale di Strasburgo.
Altre Convenzioni sottoscritte da molti Stati, tra cui la Svizzera, sono: la Convenzione sullo statuto dei rifugiati (1951); la Convenzione internazionale sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale (1966); la Convenzione contro la tortura (1984); ecc.